VILLA CERNIGLIARO
Sala dei poeti - I - Sordevolo - (BI)
17/3 > 14/4/2019
domenica 14.00 > 19.00
sunday 2.00 > 7.00 pm
Légende photo (crédit P. Zorzi): "Oeuvre d'architecture carrésique pour Carlotta Cernigliaro", Anne-Catherine Caron, 2007.
Nel Piemonte, e più precisamente a Sordevolo, si trovarono riuniti, per la durata di un ciclo nutrito di mostre, iniziative, performances, incontri e dibattitti, due poli d’attrazionedai significati dissimili: Villa Cernigliaro e la rappresentazione del movimento d’avanguardia denominata «Lettrismo». Questo avvenne a partire dall’anno 2005.
Per il suo fascino particolare, ma anche per la sua posizione geografica, equidistante da Milano e Torino, la Villa s’imporrà come uno dei siti privilegiati d’incontro fra illustri intellettuali del novecento. Questo «buen retiro», il rifugio in cui l’anti-fascismo discreto svilupperà le sue radici favorendo la clandestinità di giovani partigiani, operai e studenti, formati da insegnanti e scrittori— come Augusto Monti, Franco Antonicelli, Benedetto Croce, Cesare Pavese, Norberto Bobbio o ancora Luigi Pirandello — che, in questo lieu de liberté et de parole, organizzeranno dei collettivi spirituali e morali in grado di ergersi a nuova Italia e reagire all’Italia “ufficiale”, governata da Mussolini.
Il Lettrismo, dal canto suo, è nato, a Parigi, nel 1945, su iniziativa di Isidore Isou, arrivato dalla Romania per rifugiarsi in Francia. Presentato come un movimento culturale, si fonda su La Créatique ou la Novatique,autentico metodo d’invenzione e di scoperte grazie al quale il suo promotore trasformerà progressivamente la maggior parte dei territori della Cultura — l’economia, la psicologia, l’insieme delle arti, la filosofia, etc. —, dotando ciascuno di essi di definizioni ed estensioni inedite che diversi artisti dopo di lui esploreranno nel contesto della propria opera.
Nel solo ambito delle arti plastiche— individuato come il foyerfondamentale delle forme dell’insieme delle arti visive —, la parte del Lettrismo si costituirà, sin dal 1945, a partire dalla pittura lettrista, fondata sulla lettera latina, per abbracciare, dal 1950 con l’invenzione dell’ipergraphia, l‘insieme dei segni concreti della comunicazione, poi, nel 1956, grazie all’artinfinitésimalo l'esthapéïrisme, la totalità delle realtà virtuali e immaginarie. Questo ampliamento del campo estetico raggiungerà il suo apice, nel 1992, con l'excoordisme o il téïsynisme, che segna l’esplorazione illimitata dei valori coordinati ed estesi della totalità degli elementi immensi e minuscoli al tempo stesso.
L'apporto di queste tre nuove strutture formali verrà completato, nel 1952, sul piano para-estetico, con i supporti e materiali della méca-esthétique, poi, nel 1960, con la proposta del cadre supertemporel, che regge le modalità della partecipazione del pubblico alle opere d’arte.
Nel cuore del Piemonte, l’idea della «Collection lettrista» diventerà per Carlotta, promotrice delle avanguardie del secondo dopoguerra, una vera ossessione, che si concretizzerà attraverso una serie di mostre di grande rilievo, accompagnata da cataloghi bilingue e contenenti spesso traduzione originali di testi di Isidore Isou o di Roland Sabatier o ancora di Anne-Catherine Caron in lingua italiana, protagonista di alcune conferenze come nell’ambito di “Les Avant-Gardes et le Lettrisme entre la France et Turin”, organizzata dall’Alliance Française al Circolo dei Lettori di Torino.
Innanzitutto, nel 2005, la mostra dedicata a Isidore Isou, Initiation à la haute volupté, permise al pubblico di entrare in contatto con le pagine del suo romanzo del 1960 pubblicato presso Les Escaliers de Lausanne.
Nel 2007, Roland Sabatier, investirà lo spazio della Villa stessa in un allestimento molto moderno intitolato Collection Lettriste intime et Ultime, una collettiva con Isou, Pomerand, Lemaître, Sabatier, Hachette, Satié, Gillard, Poyet, Broutin, Roehmer, Caron, Caraven. (Catalogo bilingue, Zero Gravità, Sordevolo, 2007).
Il Lettrismo al di là della Femminilitudine, curata da Anne-Catherine Caron, sarà la mostra che seguirà, nel 2008, dedicata interamente alle donne artiste del movimento Lettrista, corredato da un bel catalogo bilingue con numerose riproduzioni e la maggior parte degli scritti di Isidore Isou sulla problematica delle donne: l’Apporto del Lettrismo e del juventisme al Movimento di liberazione delle donne. (Catalogo bilingue, 160 p. Zero Gravità, Sordevolo, 2007 – Tavola rotonda animata da Edda Melon dell’Università di Torino e Sandro Ricaldone)
L’anti-cinéma Lettriste, choix d’oeuvres 1952-2009, rintraccia, invece, la storia delle scoperte filmiche del gruppo che iniziano con l’immenso e leggendario “Traité et Bave et d’éternité” di Isou, ma in questa mostra, i curatori (Sabatier e Caron) metteranno in rilievo il cinema della fine, il cinema che non ha più bisogno di pellicola. (Catalogo bilingue, 128 p. Zero Gravita, 2009, Isou, Sabatier, Hachette, Satié, Gillard, Poyet, Caron, Dion).
Seguirono diverse mostre personali o collettive: citiamo Imaginaires dans un jardin réel, una personale di Sabatier, del 2012, incentrato sull’Arte infinitésimal et Supertemporel, esposta con pannelli “injonctifs” disseminati nel Parco della Villa e, un anno prima, una mostra di Caron, dal titola “Roman Lettriste de la Villa Cernigliaro”, con la prima traduzione al mondo di “Les Moyens de réalisation dans l’art plastique lettriste et infinitésimal” et le cadre supertemporel (1963-67) d’Isidore Isou. Cataloghi bilingui, 2011 et 2012, Sordevolo, Zero Gravita.
In seguito, nel 2015, nella Sala dei Poeti della Villa, Roland Sabatier esporrà Le Tombeau des frères Lumièredel 1984, un film ciselant e distruttivo; Caron un romanzo intitolato Pérégrinations et équivoques(2010-2015). Per finire, nel 2016, Tre momenti di Lettrismopermetteranno di riunire tre membri del gruppo, Roland Sabatier, Anne-Catherine Caron e Hugo Bernard, il più giovane esponente della scuola fondata da Isidore Isou, la cui mostra al Centre Pompidou, si presenta come un “couronnement” di cui i tasselli saldati, in modo particolare, da Carlotta Cernigliaro alla sua Villa sono fondamentali. (acc, mars 2019).
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